Stralci di conversazione

Una sera al ristorante e come spesso accade si finisce a parlare di computer. Ovviamente io sono “quello che usa il Mac” e ovviamente l’osservazione è “Sì, va bene, ma sono cari”.

Rispondo che se uno tiene anche al suo tempo non sono poi così cari, dato che il tempo di setup e manutenzione è prossimo allo zero. Apriti cielo.

Partono commenti su OS X che fa tutto da solo. “Imposta da solo la connessione, il backup, Time Machine, che roba è? Voglio decidere IO come impostare la connessione e di cosa fare il backup e quando.”

“Ah, e non parliamo della musica e delle foto. Perché devo essere obbligato ad aprire iTunes o iPhoto per cancellare una canzone o una foto? Con Windows apro il disco C, slash Musica o slash Foto e faccio quello che voglio. Voglio avere IO il controllo, non deve essere il computer che decide dove salvare le MIE cose”

Provo a dire che anche per aprire il disco C tocca usare un programma, ma non ho molto successo. E poi, perché non dovrebbe essere il computer a decidere dove salvare i file? Basta che me li faccia ritrovare in fretta quando mi servono.

“Poi OS X ancora ancora, alla fine è Linux con una bella interfaccia, ma quello che non sopporto è il sistema dell’iPhone e dell’iPad. Perché non devo poter vedere dove sono i file e farne quello che voglio? Su OS X posso aprire il Terminale e se voglio formatto tutto il disco, perché con l’iPhone non devo poterlo fare?”

Azzardo: forse perché nel giro di tre giorni Apple riceverebbe un milione di mail da utenti infuriati che per sbaglio hanno cancellato tutto?

Per fortuna arriva un vassoio di uramaki e la conversazione si spegne.

Più passa il tempo, più sono convinto che il mondo degli utenti di computer, in senso lato, si divide tra chi li usa e li fa lavorare e chi passa il tempo a organizzarli, forse ignorando che un computer si sa organizzare benissimo da solo.

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